I Casi

Media

  • Gli arresti ingiusti costati un miliardo in trent’anni
    Gli arresti ingiusti costati un miliardo in trent’anni
  • Intervista avv. Gabriele Magno
    Intervista avv. Gabriele Magno
  • Condannato per infanticidio, Antonio Rasero grida la sua innocenza.
    Condannato per infanticidio, Antonio Rasero grida la sua innocenza.
  • Il giudice passa l'estate nella villa sequestrata ingiustamente
    Il giudice passa l'estate nella villa sequestrata ingiustamente
  • Amanti diabolici, Sonia Bracciale ora chiede la revisione
    Amanti diabolici, Sonia Bracciale ora chiede la revisione
  • ARTE TV: Intervista Avv. Gabriele Magno
    ARTE TV: Intervista Avv. Gabriele Magno
  • Dibattito "Vite rubate"
    Dibattito
  • Intervista Avv. Gabriele Magno
    Intervista Avv. Gabriele Magno
  • Siamo Noi - Errori giudiziari: tra sofferenza e ingiusta detenzione
    Siamo Noi - Errori giudiziari: tra sofferenza e ingiusta detenzione
  • Intervista Avv. Gabriele Magno alle Iene per un drammatico errore giudiziario
    Intervista Avv. Gabriele Magno alle Iene per un drammatico errore giudiziario


PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI LODI

ATTO DI DENUNZIA – QUERELA


Io sottoscritto Paul Nouk à Kesseng, nato a Douala (Camerun) il 26/01/1979 ed attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Lodi,
espongo

Mi chiamo Nouk à Kesseng Paul, sono un cittadino camerunese attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Lodi per il delitto di cui al 609 bis comma 2 n.1) c.p. e 609 ter comma 1 n.1 c.p. e per l'effetto condannato alla pena di 6 anni di reclusione ed € 60.000 di multa.
La condanna che sto scontando mi è stata inflitta con sentenza n.751/01 del Tribunale di Lodi del 28/06/2001 all'esito del processo di primo grado svoltosi nell'anno 2001. Avverso tale sentenza non ho proposto appello e la stessa è quindi divenuta definitiva.
Attualmente ho scontato quasi completamente la mia pena anche perché, grazie al buon comportamento che ho tenuto in carcere ho potuto godere del beneficio della liberazione anticipata. La data prevista per la fine della mia pena è il prossimo 11 ottobre.
Io ho sempre sostenuto, e tuttora sostengo, la mia innocenza ma il motivo della presente querela è che ritengo di avere acquisito un elemento di prova in ordine ad un reato di calunnia commessa a mio danno.
Il processo di primo grado è stato interamente imperniato su prove testimoniali, in particolare sulle dichiarazioni rese dalla vittima della violenza sessuale, Xxxxxxxxxxx, di 12 anni, affetta da grave deficit psichico e da forti attacchi di epilessia. Altro testimone chiave è stato suo padre, Ako Michel (legato alla mia famiglia da un rapporto di parentela), il quale per primo ha ricevuto le confidenze sull'accaduto dalla figlia Xxxxxxxxxxx.
Per quanto mi sia sempre dichiarato estraneo ai fatti in questione, malgrado abbia esperito numerosi tentativi di dimostrare un alibi (quel giorno, nell'orario in cui Xxxxxxxxxxx ha subito violenza ero presso la Scuola media statale F. Casorati di Pavia ad oltre 40 Km dal luogo del delitto), nonostante vi fossero testimoni che potessero dimostrare che quel giorno fossi in loro compagnia, (la lista dei testimoni è stata tardivamente depositata dai miei avvocati e non ammessa al processo), il Tribunale di Lodi ha creduto ciecamente alla versione dei fatti data da mio cugino Ako Michel.
Nessuno ha avanzato dubbi sulla credibilità di Ako Michel: l'autorità giudiziaria riteneva Ako Michel il padre di Marie, dunque, si può sostenere che la paternità conferisse autorevolezza e veridicità alla testimonianza de relato, non sussistendo da parte di Ako Michel ragione di mentire.
Riguardo la credibilità di Ako Michel, è intervenuta una recente nuova prova che a mio avviso dimostra come lo stesso abbia in realtà più volte mentito quando è stato sentito durante il procedimento penale a mio carico.
La nuova prova cui mi riferisco è un atto formato dal "Commissaire de la Securitè Publique" a Douala (Camerun) in data 25 luglio 2001, dunque quando era già stata emessa sentenza di condanna nei miei confronti, ma trasmesso all'ambasciata del Camerun in Italia soltanto di recente, sul finire del 2004.
Si allega al presente atto il documento redatto in lingua francese e nella traduzione in lingua italiana, effettuata il 27 ottobre 2004 dall'ambasciata italiana in Camerun.
Si tratta di un verbale di annotazione di notizia di reato, destinata alla procura di Douala, in cui si dà atto che Ako Michel si è reso responsabile dei reati di falso ed uso di falso in atto pubblico, avente ad oggetto gli atti di nascita di due minori: NJOH Benoit e Xxxxxxxxxxx.
In realtà, Benoit e Marie NON sono i figli di Ako Michel, poichè all'epoca in cui Ako Michel conobbe la futura moglie NJOH Solange Catherine, costei aveva già due bambini, nati dal precedente matrimonio.
Si legge nel verbale che la madre di Njoh Solange Catherine "conferma che quando quest'ultimo [Ako Michel] ha conosciuto sua figlia, la nominata Njoh Solange Catherine, essa era madre di due bambini a suo arico, legittimamente riconosciuti dal defunto marito...il padre legittimo si chiamava Njoh Benoit e NON Ako Michel, come precisano a presente questi due atti falsi" (pag 2 del documeto).
Interrogato sul punto, "il nominato Ako Michel ha ammesso i fatti e precisato che effettivamente questi due atti di nasita, farri redigere da lui stesso, sono falsi. Conferma che è su richiesta di sua moglie e con la sua complicità che ha prodotto questi due documenti falsi, allo scopo di facilitare la partenza dei bambini per l'Italia".
Dallo stesso documento si apprende che " nel 1987, il nominato Ako Michel, durante il periodo in cui era oggetto di condanna per due anni di prigione per furto, risultava essere celibe senza figli a carico. Attualmente (in occasione della deposizione alla polizia camerunese), egli dispone di un estratto di atto di matrimonio stabilito in conformità della legge e firmato dal sindaco nel 1985, registrato con il n 146/85".
Peraltro nello stesso atto Ako Michel ha in sostanza confermato la non veridicità delle accuse mosse nei miei confronti spiegando che le stesse erano originate da motivi di gelosia.
"Interrogato, dopo una lunga inchiesta Ako Michel...precisa che il motivo, l'oggetto dell'incarcerazione di suo cugino Nouk è Kesseng Paul, accusato di stupro in Italia, e del quale lui è l'autore dell'arresto, non è fondato. Ammettendo i fatti il nominato Ako Michel, presenta le sue scuse, si condanna da solo per l'azione compiuta e cioè per aver usato sua figlia come esca per imprigionare suo cugino Nouk, promette di rivolgersi alle autorità giudiziarie Italiane al suo ritorno in Italia per la liberazione di quest'ultimo".
In sintesi credo che dalle dichiarazioni rese da Ako Michel riportate nel verbale che si allega si può desumere che lo stesso abbia mentito e mi abbia accusato falsamente.
Anche se ormai ho quasi completamente scontato la pena inflittami non ho abbandonato la speranza di vedere accertata la verità e di vedermi restituito il mio onore.
Io ho ricevuto e dovuto scontare una ingiusta condanna a causa delle bugie dette da altri e spero che questa mia denuncia possa portare ad accertare la verità ed a fare giustizia.
Tanto premesso, con il presente atto il sottoscritto sporge formale
denuncia-querela


nei confronti di Ako Michel, nato il 3/09/1959 a Ebolowa (Camerun) e residente a S. Giuliano Milanese, in Via Fratelli Cervi n.29 per il delitto di calunnia ovvero per ogni diverso reato che la S.V.Ill.ma riterrà ravvisabile nei fatti sopra esposti.
Il querelante chiede ai sensi degli artt. 406-408, comma 2, c.p.p. di essere informato per il caso di richiesta di archiviazione o eventuali proroghe dei termini delle indagini.

Lodi,______________
Con osservanza, Paul Nouk à Kesseng
Download Documento/i Dimensione
Quegli anni in perenne attesa di giudizio - Il secolo d'Italia (992 KB)
 Le Iene - Pelazza: Il caso Paul Kesseng